Archivio | marzo, 2012

Angel food cake, la torta che si raffredda in bilico sul collo di una bottiglia.

30 Mar

Questa ricetta mi è stata regalata dalla mia mamma….

Lei non è appassionata di dolci…nel senso che non le piace cucinarli (mangiarli ovviamente è un’altra storia)…tuttavia quando ci si mette è abbastanza brava…

Occorre setecciare 285 gr di farina e una bustina di lievito pane degli angeli. Aggiungere 300 gr di zucchero.

Con le mani scavare un buco nella farina e nello  zucchero e aggiungervi dell’olio di semi, 120 gr, e 125 gr. di acqua. e una scorza grattugiata di un limone non trattato.

Mescolare e lasciare da parte.

Nel frattempo montare a neve 6 albumi. Aggiungervi una bustina di lievito cremor di tartaro.

Unire gli albumi al composto mescolando lentamente dal basso verso l’alto.

Mettere il tutto nell’apposito stampo (è uno stampo da ciambellone con i bordi molto alti e con la parte interna removibile) e infornare per 50 minuti a 150 gradi e per i restanti 10 minuti a 175 gradi.

Dopo la cottura capovolgere lo stampo e così girato riporlo in modo che il cilindro interno dello stampo sia perfettamente in bilico sul collo di una bottiglia facendo attenzione a non far cadere il tutto.

Quindi, lasciar raffreddare per 30 minuti circa. La torta lieviterà ancora.

Una volta reffreddata, servire a fette con crema chantilly e fragoline di bosco sopra ogni fetta.

What was Art Nouveau?

15 Mar

The concentrated essence of a “wriggling”, as one artist described the style. And to some extent the wriggle and the curve are what characterised its most brilliant creations in the decade around 1900. The rampant vegetation of Gaillard’s iron staircases and Hector Guimard’s spectacular entrances to the Paris Mètro, and the floral exuberance of Gallè’s glass epitomized the spirit of new style. Senza dimenticare la sensualità enigmatica di Charles van der Stappen (nella sua opera Sphinx mysterieux), l’architettura fantasiosa di Antoni Gaudì, e ancora la morbidezza delle linee di Akseli Gallenn-Kallela in autumn Five Crosses.

Di Gaudì si è già detto tutto, troppo. Lui che sfuggiva ogni contatto che potesse significare una promozione personale, e che, per questpo, si ritirò volontariamente in catalogna, ha conosciuto una diffusione mondiale come succede con tutte le cose che si convertono in merce di consumo. Oggetto di manipolazione, di matricolazione, è rimasto ridotto a uno schema stereotipato, a un mito che rappresenta tutta la sua complessa e contraddittoria personalità in un semplice simbolo. In questo senso, il falso schema “Gaudì, l’architetto della Sacra famiglia” è un prodotto venduto e consumato in tutto il mondo. Ma il mondo  gaudiano è qualcosa di più. Una gran verietà di opere sospese tra arte araba ed arte gotica sapientemente realizzate,  accompagnate da una forte carica sentimentale. L’arte di Gaudì, come tutta l’art nouveau,  persegue uno stile proprio, delle linee originali nel loro continuo “serpeggiare”.

Spiedini di Pollo Yakitori

6 Mar

E’ un secondo sfizioso, semplice e veloce…oltre che di effetto.

Innanzitutto  dovete immergere i bastoncini per spiedino in acqua per 20 minuti. Quindi asciugate bene.

Alternate pezzi di pollo (sovraccoscia) con cipollotti e infilzateli nei bastoncini.

Spennellate gli spiedini così ottenuti con un emulsione composta da tre salse bollite per qualche minuto: la salsa Sakè (1/2 tazza), la salsa di soia (3/4 di tazza), e salsa Mirin (1/2 tazza).

Appoggiate gli spiedini su una padella antiaderente e cuocete fino a fine cottura. Spennellate di tanto in tanto se la salsa si riduce troppo.

Servite con riso biasmati (300 gr. circa per 4 spiedini) condito con una tazza di una salsa ottenuta dall’emulsione di olio (e.v.o.), succo di limone (in parti uguali) e 2 spicchi di aglio schiacciati.

 

Tiramisù verde (al thè macha)

6 Mar

Le dosi sono, come si suol dire, “a occhio”….dovrete cioè aggiustare voi, a vostro piacimento.

Quindi: bagnare in savoiardi con circa 100 ml di liquore maraschino e 150 ml di acqua, e due cucchiai di thè verde macha (si trova generalmente in polvere). La bagna deve essere ben amalgamata.

Montare il dolce facendo uno strato di savoiardi così inzuppati, uno strato di crema al mascarpone (rosso d’uovo, mascarpone, zucchero e panna montata), uno starto di savoiardi e così via.

Spolverizzare l’ultimo strato di crema, ma solo poco prima di servire,con una miscela di thè verde macha e zucchero a velo.

L’effetto sarà straordinario…anche e soprattutto quello cromatico.

PROVARE PER CREDERE.

I nostri Cake pops di carnevale

6 Mar

Sono dei dolcetti assolutamente divertenti da realizzare…con i vostri bambini!!

Io e la mia piccola cucciola abbiamo passato un pomeriggio piacevole…ovviamente ci siamo sporcate, abbiamo mangiato cioccolato, il che non guasta mai, e abbiamo riso in abbondanza.

Per una ventina di Cake pops vi servono tre confezioni di merendine del tipo plumcake, un vasetto di nutella, delle barrette di cioccolato fondente (almeno due), una confezione di smarties e una di codette colorate.

Ah, ovviamente dei bastoncini da spiedino.

Sbriciolate i plumcake, aggiungetevi la nutella, e formate delle palline.

Mettete le palline in frezeer per almeno una mezz’ora.

Intanto sciogliere il cioccolato fondente a bagnomaria.

Con i bastoncini infilzare le palline e immergerle nel cioccolato fondete.

Far colare il cioccolato in eccesso e poi cospargere le palline di codette o inserirvi degli smarties.

Mousse di Torrone di Jijona

6 Mar

Avete mai provato il torrone di Jijona?

Credo che sia un fine pasto ideale, da veri gourmet.

E’ il torrone tipico di Jijona, cittadina in  provincia di Alicante, composto da mandorle tritate e miele. E’ morbidissimo e leggermente speziato dalla polvere di cannella.

Come dicevo, è buonissimo anche in purezza, ma se volete gustarlo in altro modo, vi propongo una super ricetta, molto raffinata.

Frullare una tavoletta di torrone di Jijona. Unirvi della panna montata (250 GRAMMI CIRCA).Dopodichè montare a neve TRE ALBUMI e aggiungerli al composto di panna e torrone. Riempire con la mousse delle coppette e riporre in frigorifero per due ore circa.

 

BUCATINI CON LE SARDE e FINOCCHIETTO SELVATICO

6 Mar

Ricetta per gli estimatori del bucatino.

Lessare un chilo di finocchietti selvatici in acqua salata. Scolarli e strizzarli. Tritare e mettere da parte. Non buttare l’acqua.

Far imbiondire due cipolle finemente affettate in un mezzo bicchiere di olio. Aggiungere tre filetti di acciughe e farli sciogliere.

Far rosolare delle sarde (della quantità a piacere) tagliate a pezzi nel battuto di acciughe e cipolle. Unire quindi i finocchietti, salare, pepare e lasciar cuocere per 5 minuti a fuoco dolce. Completare con 50 gr. di pinoli, 50 gr di uva passa, e una bustina di zafferano.

Nell’acqua dei finocchietti cuocere circa 600 gr. di bucatini. Scolarli.

Quindi condirli con la salsa di sarde e finocchietti selvatici.

Aggiungere, se piacciono, delle briciole di pane precedentemente scottate in un padellino con un po’ di olio